A forest filled with lots of tall trees

Manifesto "Le Quisquilie"

1/9/2025

Peregrinerete di biblioteca in biblioteca solo alla ricerca di quel volume.

Affonderete le mani nella polvere delle carte d'archivio, comporrete le mani a coppa per accogliere il rigurgito archeologico del suolo fangoso.

Vagherete insoddisfatti sempre, sazi mai, per città, musei, chiese, pinacoteche.

Sino a quando partorirete - con dolore - il frutto della vostra ricerca, cominciata da altri prima di voi, proseguita da altri dopo di voi: così disse il Dio veterotestamentario agli umanisti, mandandoli raminghi per il mondo.

Sepolti in un immenso e intangibile deserto di parole, immagini e suoni, siamo unicamente un effimero granello virtuale di umani pensieri, e con moti cauti ci «reggiamo in una sopravvivenza minuziosa».

Rammentiamo la nostra umbratile condizione, e sappiamo che ciò che qui si tratta per altri non rappresenti altro che semplici quisquilie.

La nebbia che avvolge il nostro mondo è troppo fitta, e c’è bisogno di tenere stretto il «filo del labirinto» per evitare di smarrirci o di cadere nel vuoto.

Nasce così questa rivista, questo spazio: per poterci orientare assieme, noi tutti, sulla complessa condizione in cui versiamo; per poterci interrogare su questioni antiche e contemporanee; per dar voce a noi stessi in un contesto più ampio.

Uno spazio voluto fortemente per permettere a tutti gli studenti di ogni ambito e dipartimento di esprimersi liberamente e con la salvaguardia dei propri diritti.

Il pensiero non si può fermare, non si può recintare; allora diamo libero sfogo ai nostri pensieri qui,

su «Le Quisquilie».

-La Redazione-

Andrea Tili

Luca Temussi

Arnold Böcklin, Paesaggio con rovine al chiaro di luna (1849), Wikimedia Commons