
Il “Dracula" di Coppola e il suo rapporto con il romanzo di Bram Stoker
Carlotta Marozzi
10/25/2025
Introduzione all'articolo
Il film “Dracula di Bram Stoker” (1992), di Francis Ford Coppola, segue molto fedelmente la trama del romanzo originale, inserendo tuttavia un elemento che riveste un ruolo centrale nella narrazione, e che nel libro non è presente, quello della storia d’amore tra il Principe Vlad e Mina, la protagonista femminile.
Contenuto del film
Il film esordisce con la presentazione dell’antefatto della vicenda, assente nel romanzo e dunque originale invenzione di Coppola e dello sceneggiatore James Hart. Nel secolo XV il Principe Vlad, cavaliere dell’Ordine del Dragone, è impegnato in una strenua e sanguinosa lotta contro l’avanzata dei Turchi nei Balcani.
Egli perde la sua amatissima sposa, Elisabeta, che si getta nel fiume dopo essere stata indotta a credere, da un inganno nemico, che il suo principe abbia perso la vita in battaglia. Vlad, di ritorno dallo scontro, di fronte al corpo di Elisabeta senza vita e al sacerdote che sentenzia la dannazione della suicida, scaglia la spada contro la croce, che stilla sangue, segnando così la sua futura trasformazione in mostro.
Circa quattrocento anni più tardi, il giovane avvocato Jonathan Harker (Keanu Reeves), fidanzato di Mina Murray (Winona Ryder), viene inviato per lavoro in Transilvania, presso il castello di un nobile del luogo, il Conte Dracula (Gary Oldman), che intende acquistare delle proprietà immobiliari a Londra, per potersi trasferire nella capitale britannica. Si apprende anche che l’avvocato che lo aveva preceduto in tale incarico, Renfield, di ritorno dal viaggio di lavoro è caduto preda di un’inspiegabile follia e si trova ricoverato in un manicomio. Inizialmente il conte appare a Jonathan come un solitario uomo anziano, ma ben presto il giovane inizia a comprendere come egli celi una natura oscura e degli orribili segreti.
Il film riporta fin qui i fatti del romanzo, fino a quando il conte non nota, sul tavolo di lavoro di Jonathan, una foto di Mina, nei cui tratti egli riconosce il volto della sua antica sposa. Di fatti, Elisabeta e Mina sono interpretate dalla medesima attrice. Il conte parte così per Londra, lasciando Jonathan in balia di tre vampire voluttuose e demoniache, una delle quali ha il volto di Monica Bellucci, che lo tengono prigioniero, succhiandone il sangue, finché egli non riesce a fuggire. Nel frattempo, in Inghilterra, il conte si nutre nottetempo del sangue di Lucy, giovane aristocratica nonché la più cara amica di Mina, fino a provocarne la morte e la successiva metamorfosi in vampiro. Così il suo promesso sposo, Lord Holmwood, il texano Quincey Morris e il dottor Seward, entrambi ex corteggiatori della ragazza, assieme al medico, studioso ed esperto del paranormale Van Helsing (Anthony Hopkins), riescono a ricacciarla nella sua tomba e porre fine alla maledizione. Peraltro, Anthony Hopkins non dà il volto solo a Van Helsing, ma anche al sacerdote dell’inizio del film, interpretando così al tempo stesso colui che ha determinato la dannazione di Dracula e colui che gli dà la caccia.
All’inizio del film, la distinzione caratteriale tra le due fanciulle protagoniste è simbolicamente rimarcata dalle differenze cromatiche nel loro abbigliamento: Lucy, licenziosa, provocante e, come afferma Van Helsing, non vittima casuale ma volontaria adepta di Dracula, veste di rosso, mentre l’eterea e innocente Mina indossa abiti azzurri. Nel frattempo il principe, ringiovanito e in veste di gentiluomo straniero appena giunto a Londra, avvicina Mina, che inizia a frequentarlo. I loro incontri segreti sono densi di emozione per entrambi. In Mina, al suono della voce dell’uomo, riaffiorano antiche immagini, emerge il ricordo della fiorente Transilvania e del profondo dolore di Elisabeta.
Spontaneamente, come se stesse avendo una visione, la ragazza pronuncia le parole “La principessa è un fiume, un fiume di lacrime, tristezza e cuore spezzato”, e il principe, piangendo, spiega come il fiume sia quello in cui la donna si tolse la vita, il “fiume delle principesse”. In Mina rivive dunque davvero una parte di Elisabeta, e l’incontro tra i due assume quasi la connotazione di un ricongiungimento, segretamente agognato a lungo dal principe. Durante il loro primo incontro egli pronuncia la struggente frase: “Ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti”, di cui ancora Mina non può comprendere il significato. È certamente spiazzante per lo spettatore osservare come nel conte convivano due diverse entità: l’uomo nobile, dignitoso e premuroso che si presenta a Mina e la bestia disumana, dall’aspetto raccapricciante e spinta solo dai suoi più bassi istinti che succhia il sangue di Lucy. Merita poi sicuramente una menzione la formidabile performance di Gary Oldman, che riesce a interpretare alla perfezione le vesti sia di affascinante dandy sia di anziano dalle dita adunche e dalla pelle cerea, così come di mostro. Gli incontri con Mina si fanno frequenti ed emozionanti, finchè la giovane non riceve una lettera dalla Transilvania che la invita a raggiungere subito Jonathan per sposarlo, da parte delle suore che lo hanno in cura. Ella parte dicendo addio al suo “dolce principe”, pur confusa nei suoi sentimenti, combattuta tra l’affetto per il fidanzato e l’attrazione per Vlad. I segni della prigionia sono evidenti sul corpo di Jonathan, i cui capelli sono ora bianchi.
La coppia, tornata a Londra, entra in contatto con Van Helsing, che spiega al gruppo composto dai due e da Holmwood, Seward e Morris quale sia la creatura demoniaca con cui devono fronteggiarsi: Dracula, il non morto, a cui il dottore dà la caccia da tutta la vita. Successivamente, gli uomini si recano nella dimora londinese di Dracula per distruggere le casse piene della sua terra natia, necessarie a lui per rigenerarsi, e Mina viene nel frattempo ospitata negli alloggi del dottor Seward. Mentre è a letto, il principe la raggiunge, le rivela la sua identità e i due si dichiarano reciprocamente un amore assoluto. Dopo un intenso dialogo, Mina viene morsa da Vlad e beve il sangue di lui, per diventarne la sposa, segnando così l’inizio della sua trasformazione in vampiro. L’inseguimento di Dracula prosegue poi fino in Transilvania, mentre Mina alterna momenti di lucidità e di comportamento ferale, con l’obiettivo per il gruppo di uccidere il vampiro prima che per la fanciulla sia troppo tardi, svincolando così la sua anima dalla maledizione. Alla fine, in un ultimo scontro presso il castello, in cui Quincey Morris perde la vita, il manipolo ha la meglio su Dracula, ma alla fine è Mina a consentirgli di trovare la pace.
Commento
Per tutta la durata del film, agli occhi di chi conosce l’opera di Bram Stoker, sorprende l’incredibile aderenza a questa soprattutto nei dettagli: le mani del conte con i palmi irti di peluria, su cui cade lo sguardo di Jonathan, le casse di terra trasportate all’interno della nave “Demeter”, le trasfusioni di sangue come vano tentativo di salvare la vita di Lucy. La forma epistolare del romanzo è richiamata dal fatto che alcune parti della storia siano narrate attraverso lettere o attraverso il diario di Mina. Possiamo quindi sottolineare quali siano gli elementi in cui invece la pellicola si distanzia dalla vicenda originale.
Nel romanzo di Bram Stoker sono presenti pochi indizi, come le frasi pronunciate dal conte “Lasciate un po’ della felicità che recate con voi” e “Anche io ho amato”, che lasciano trasparire per un attimo l’infelicità del personaggio e il fatto che egli un tempo sia stato un uomo, prima di subire la metamorfosi in una creatura abominevole. Per il resto, Dracula è un mostro senza più alcuna traccia di umanità, che si reca a Londra per dare sfogo alla sua sete di sangue e di potere. Coppola mette invece sullo schermo una nuova versione del personaggio, accurata e toccante, riuscendo così a umanizzarlo. Egli diviene un eroe nero, dotato di eccezionali qualità che ha volto al male a causa di una devastante tragedia che lo ha colpito. Si è macchiato di orribili nefandezze, e nel film il suo lato spietato emerge pienamente, come quando, ridendo, consegna alle tre vampire un neonato affinché si nutrano del suo sangue. Tuttavia, l’incontro con Mina ha il potere di far rivivere la sua umanità, l’antico principe, che con la ragazza dimostra straordinarie gentilezza e dolcezza, le stesse del tempo in cui aveva ancora Elisabeta al suo fianco. Egli ama Mina al punto tale che rinuncerebbe a lei, pur di non condannarla al suo stesso destino di morte. Quando, dopo averla morsa, la fanciulla sta per bere il sangue dal suo petto per unirsi a lui nella vita eterna, le sussurra straziato di non farlo, per non essere maledetta come lui.
Lascia intravedere la sua infelicità, la sua profonda sofferenza, lo stato quasi di disgusto di sé in cui si trova, affermando: “Io sono niente”. È potente, immortale, ma condannato a una condizione di perpetua solitudine, di emarginazione, costretto in un limbo tra la vita e la morte fino alla fine dei tempi. Quando egli rivela a Mina la sua identità, e dunque di essere il responsabile della morte di Lucy, ella lo colpisce, ma poi ricade tra le sue braccia, obbligata a rassegnarsi all’amore fortissimo che ormai prova per lui. Nonostante egli cerchi inizialmente di opporsi, Mina spontaneamente beve il sangue del principe, decisa a passare l’eternità con lui. Anche quando egli è ormai agonizzante, ridotto a un vecchio dal volto esangue, ella lo bacia chiamandolo “Amor mio”. Profondamente commovente è la scena finale: grazie all’amore con Mina, che è più forte della morte, Vlad si pente dei suoi peccati e si riconcilia con Dio. La croce che egli aveva trafitto quattro secoli prima si rimargina e una calda luce dorata gli illumina il volto, restituendogli l’aspetto amabile. Mina, piangendo, alla sua richiesta di dargli la pace, conficca la spada nel suo cuore e, dopo averlo baciato un’ultima volta, in un estremo atto di amore e coraggio, estrae l’arma e gli taglia il capo, per liberare finalmente la sua anima dalla maledizione. L’inquadratura finale dell’affresco che ritrae il principe e la sua amata come figure quasi angeliche rappresenta la redenzione, che Vlad ottiene grazie all’amore incondizionato di Mina.
Conclusioni e riflessioni
Il presente contributo viene proposto a pochi giorni dall'uscita nelle sale di un nuovo film incentrato sulla medesima vicenda, "Dracula: A Love Tale" del regista Luc Besson.
Le scene selezionate dal trailer della pellicola, che verrà distribuita in Italia dal 29 ottobre 2025, sembrano richiamare molto da vicino l'opera di Coppola, ma, nell'attesa, lascio il lettore con qualche riflessione sotto forma di interrogativo: Besson si confronterà direttamente con il romanzo di Bram Stoker? E facendolo, lo seguirà fedelmente o se ne distanzierà? Se si porrà sulla scia di Coppola, riuscirà a eguagliarne l'altezza mantenendo tuttavia una propria originalità?
Lo scopriremo presto, e forse avremo modo di riflettere nuovamente a riguardo sulle pagine delle "Quisquilie".


Ritratto e firma di Bram Stoker
Francis Ford Coppola, Wikimedia Commons




Il Conte Dracula accoglie Jonathan Harker nella sua dimora


Il Principe Vlad (Dracula) e Mina Murray a Londra


Mina parte per ricongiungersi a Jonathan


Mina e il Principe Vlad


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Ritratto e firma di Bram Stoker, 1906, fonte: Wikimedia Commons; diritti: pubblico dominio.
